Isole Slow e Ventotene: un incontro in armonia con la natura

Una sera dello scorso maggio Tommaso Iacoacci, coordinatore di Slowfood della provincia di Latina, e sua moglie Franca sono arrivati a Ventotene per incontrare un piccolo gruppo di persone che si dedicano alla cura e alla coltivazione dei prodotti del territorio dell’isola con passione, tenacia, allegria e convinzione: Anna da alcuni anni porta avanti un progetto di riscoperta e rivalutazione dei sapori della tradizione nel ristorante di famiglia, Il Giardino, che ormai è diventato un riferimento per tutti i turisti che si affacciano a Ventotene; Paolo e io coltiviamo in modo naturale la Piana del Sciuscello, una delle più vaste aree agricole di questa piccola terra circondata dal mare; Mattia è un giovane isolano, ma ha dentro di sé tutta la sapienza antica della coltivazione trasmessagli dal nonno, e conduce un’azienda agricola biologica certificata, i Cinque Tomoli.

Tra un bicchiere di vino rosso, il buon Primitivo di Pascone prodotto artigianalmente da Mattia, e qualche aneddoto divertente, Tommaso ha cominciato a raccontarci dei vari progetti di Slowfood, e le sue parole sono state musica per le nostre orecchie. La filosofia del Buono, Pulito e Giusto corrisponde esattamente a quello che cerchiamo di fare tutti i giorni: salvaguardia del territorio, conservazione delle varietà orticole antiche, kilometro zero.
Da subito abbiamo iniziato a buttare giù alcune idee sulla possibilità di creare un Presidio Slowfood sull’isola, di inserire alcuni prodotti tipici della tradizione isolana nell’Arca del gusto, di partecipare ai Mercati della terra, di organizzare convegni e incontri sulla biodiversità, così ricca a Ventotene.

Ci siamo dati appuntamento alla mattina seguente per visitare la Piana del Sciuscello e i Cinque Tomoli insieme ad altri coltivatori dell’isola e ai ragazzi e i professori della Scuola Agraria Lepina. Partiti da Piazza Castello, ci siamo avviati verso la prima tappa: una piana a picco sul mare coltivata a lenticchie da Mattia, difronte l’isola di Santo Stefano e al suo storico carcere borbonico.
Dappertutto è un trionfo di colori e profumi: insieme alle lenticchie, le margherite, il finocchietto e la rucola selvatiche crescono alternandosi ai papaveri rossi, ai rari papaveri violetti e alle ferule, generose oasi di polline su cui trovano ristoro gli uccelli migratori che numerosissimi transitano sull’isola durante la primavera. Qui abbiamo spiegato qual è la tecnica di coltivazione di questi piccoli e preziosi legumi, che richiedono tanto lavoro e tanta dedizione, da dicembre a giugno.

Ripartiamo e, camminando per le stradine strette di Ventotene, arriviamo alla Piana del Sciuscello dove oltre ai campi coltivati a lenticchie c’è un grande orto naturale. Ho raccontato così della idea che governa l’orto sperimentale, dove la natura non solo viene rispettata ma viene assecondata: le aiuole in cui si coltiva non vengono zappate, sono sempre ricoperte da paglia o foglie e ognuna ospita perlomeno cinque famiglie diverse di piante. La terra così riprende la propria forza e si ripopola di migliaia di organismi viventi che, fertilizzando il terreno, rendono le piante più forti e più sane, quindi meno attaccabili da insetti e malattie.

Poi ci siamo spostati nell’azienda biologica di Mattia, i Cinque tomoli: il terreno tutto a terrazze e a picco sul mare con in lontananza le isole di Ponza e Zannone, è un posto che regala tramonti da lasciare senza fiato.
Dopo un giro dell’azienda ci siamo riposati all’ombra di un vecchio mandorlo e, discutendo di salvaguardia del paesaggio, di cibo e di turismo sostenibile, abbiamo continuato a fare progetti: i ragazzi della Scuola Agraria potrebbero venire quattro volte all’anno sull’isola per partecipare nelle diverse stagioni ai lavori dei campi e apprendere i segreti di una tradizione agricola secolare con un progetto denominato Le Quattro Stagioni.

Quando alle tre Tommaso e gli altri sono ripartiti con la nave, ci siamo lasciati con la promessa che avremmo tutti lavorato con determinazione per realizzare almeno una parte dei meravigliosi ed entusiasmanti progetti elaborati durante il nostro incontro.