Ventotene: isola di migrazione
Un piccolo atollo, lasciato solo, in mezzo al mare. Alte coste rocciose su cui i flutti si infrangono senza sosta. Distese di fiori ed arbusti spazzate dal sibilo del vento che spira sovrano.
Questa è Ventotene.
Un pugno di case, arroccato ad oriente, e solo la campagna a circondarlo. Giardini, che diventano orticelli, poi prati sempre più incolti sino a sfociare in un terreno selvaggio di immane bellezza.
Pochi giorni da dedicare a questa terra, son sempre troppo pochi i giorni per carpire l’essenza di un luogo.
Un oasi in mezzo al mare per tutti coloro che dal Nord Africa vogliono raggiungere l’Europa. Tappeti di ferule e fichi d’india ricoprono la terra lavica, offrendo cibo e riparo agli stanchi viaggiatori. Così l’isola è presa d’assalto, non vi è cespuglio senza cinguettio, non vi è prato senza orme, non vi è stralcio di cielo senza un volo.
Vento di tempesta, pioggia torrenziale e sole accecante… l’isola ha indossato per noi ogni sua maschera.
Un isola magica, un mondo a parte, dove ogni angolo cela un gatto nascosto ad osservarti, immobile.
Un viaggio che rimarrà sempre nel cuore.
(leggi il post completo qui: http://giacomogaudenzi.weebly.com/ventotene.html)