Un’isola per pensare

Se questa è una vacanza
non voglio che la mia mente sia vacante.

Non voglio rumore
che assopisca i richiami della mia anima.

Non voglio serate piene
che nascondino il vuoto dei desideri.

Non voglio tanta gente intorno:
anime sole che si fingono felici.

Voglio un’isola per pensare,
per sentire la musica del vento
che risvegli le mie speranze sopite.

Voglio serate vuote e piene di tempo:
di tempo per guardare in fondo alla mia anima
quello che di più vero c’è rimasto;
di tempo lento e mio
scandito dalla melodia dell’alba,
lì dove il sole sorge tra le canne
e illumina di fianco Santo Stefano,
e dei tramonti magici
quando stanco affonda nel mare limpido
al di là dei campi ormai brulli di lenticchie.

Un tempo scandito dall’arrivo delle navi
che portano gente nuova
e riportano via quella che torna a casa.

Chi cercava rumore, folla, risa
se ne ritorna forse un po’ deluso
certo torna felice
chi cercava un’isola per pensare
e giù al porto romano lascia un po’ del suo cuore
ma porta via la sua anima più ricca.