Era grande così

“Guarda, ti giuro! Era grande così…” – a quel punto le mani si distanziano l’una dall’altra con una serie di esitazioni progressive seguite da un gesto finale a ridimensionare, per pudore, la taglia finale.

È un gesto, unito a un’esclamazione, che imparano da piccoli: “Era grande così” si nasce, non si diventa.

Da piccoli sono i primi pesci che si vedono in riva a provocare l’invocazione, e in un gruppo di bambini, tra quelli che non hanno visto niente vince sempre il primo che esclama “Ma… era grande così”.

Poi gli amoventotenesi appartenenti a questa categoria crescono e cominciano a professionalizzare questa espressione. Negli anni passati, quando la pesca subacquea era un’attività diffusa e lecita, gli “Era grande così” si aggiravano con fucili, coltelli e ogni attrezzo possibile, passando più tempo a prepararsi che in mare, ma quando uscivano con il solito Marvizzo appizzato per sbaglio, erano pronti a giurare che, però, avevano perso un pesce “grande così”.

Oggi la specie adulta si è evoluta in due tipologie: la specie sub, la cui caratteristica quando si trovano in gruppo è quella di uscire dall’acqua avendo visto ognuno una cosa diversa, di una specie diversa, ma soprattutto di avere nel gruppo sempre uno che ne ha visto “uno grande così”.

L’altro sono i pescatori di lenza che, o andando a totani la notte o a traino per le ricciole o a surici fuori al porto, al rientro, nell’attraversare la piazza con l’aria affranta e mesta e il secchio vuoto, interrogati sulla sessione di pesca ti dicono che però ne hanno perso “uno grande così”.

In passato la specie si caratterizzava anche per alcuni tratti comuni che oggi si sono un po’ persi: chi infatti era solito affermare che “Era grande così”, era spesso protagonista di altri avvistamenti insoliti. Tra i più noti avvistamenti, fatti regolarmente di notte, troviamo: ufo, extraterrestri, fantasmi e licantropi. A questi ultimi in particolare appartiene una generazione molto speciale fatta di persone, oggi fior fior di professionisti affermati, che in passato hanno giurato di aver visto un lupo mannaro ululare alla luna piena sulla spiaggia di Calanave.