“Così consiglio libri per la quarantena”

La quarantena non è solo una minaccia per l’economia, ma anche per la cultura. Per evitare che il rapporto tra editori, librerie indipendenti e lettori venga messo a rischio arriva in aiuto #LibriDaAsporto, un’idea nata da un gruppo di editori e la rete promozionale NW, il più grande distributore di libri in Italia insieme a Mondadori. L’obiettivo è ovviare alla chiusura delle librerie nel periodo di emergenza sanitaria grazie alla vendita di libri d’asporto che permette di raggiungere i clienti direttamente a casa e con spedizione gratuita. I lettori possono contattare le librerie via social o per mail e il costo dei corrieri grava esclusivamente sugli editori che hanno scelto di partecipare all’iniziativa per aiutare i librai indipendenti a tenere vivo il mercato editoriale.

Sono più di 300 per ora quelli che hanno aderito, come Fabio Masi che ha aperto vent’anni fa la sua prima libreria “L’ultima spiaggia” sull’isola di Ventotene dov’è nato e cresciuto. Nel 2001 ne ha aggiunta una omonima a Camogli e nel 2014 è diventato socio della libreria “L’Amico Ritrovato” a Genova; poi ha rilevato la “Cento Fiori” di Milano e a novembre 2019 ha aperto anche “L’Amico Immaginario” nel capoluogo ligure, libreria esclusivamente dedicata ai bambini.

«Abbiamo sposato quest’idea – dice il libraio –, perché ci consente di essere competitivi anche contro Amazon che ha costi di spedizione e non dichiara le tasse». Per Fabio contrastare il negozio online è possibile: ai clienti che chiedono consigli per le loro letture da quarantena non solo suggerisce i titoli, ma esorta anche a cercare le proprie preferenze online per rivolgersi, poi, alle sue librerie.

In cambio lui prescrive l’antidoto alla noia. Non ha un sito, così accontenta i clienti per mail. «Manteniamo un rapporto umano e di calore. Mai come in questo momento la definizione di “farmacia dell’anima” è perfetta per le librerie – spiega –. È proprio quello che facciamo: ricostruiamo anche a distanza il rapporto fiduciario che si crea tra i nostri scaffali».

La Stampa
31 Marzo 2020