Sarai sempre l’isola che c’è

C’era una volta l’isola che c’è davvero
dei ragazzini, una spiaggia, il mare e il cielo
uniti da una linea sottile quasi invisibile
dall’altra parte del mondo di ogni città invivibile
c’era una volta me stesso e i miei amici
ricordi che non muoiono mai, tipo fenici
le corse furiose in piazza castello
ognuno aveva il suo dialetto ma il bello era quello
al mattino nei giorni in cui il mare era una tavola
restavo al belvedere di fronte a una vista magica
poi la discesa rapida, lungo le scale tibetane fino ad arrivare
dove oggi i miei amici fan finta di lavorare
al primo tuffo un freddo cane
si andava fino n’copp o’ scoglitiello
o si rimaneva in riva a giocare
e i tuffi agli scogli del faro
oggi mi stendo al sole ed ogni giorno c’è un nuovo dettaglio che imparo

Anche se oggi nevica il pensiero vola a te
agli scoglie e al mare in cui ho imparato a vivere
per me non cambierai
e non affonderai
sarai sempre l’isola che c’è

Quando ero bambino era la terra promessa
oggi ogni volta che vado mi sembra la stessa
stradine strette dal molo fino al paese
le rampe, il pozzilo, tra salite e discese
ogni 3 persone ne saluto una
ogni 3 ragazze ci ho provato almeno con una senza fortuna
sale la luna e oggi vanno tutti alla casa
un tempo si stava al gabbiano, dopo il ritrovo in plaza
i ferragosto alla spiaggia attorno al fuoco a bere
il giorno dopo se ne parlava senza ricordare
il gruppo di piazza castello contro piazza chiesa
le mitiche gesta di Attilio, grande poeta
poi sul molo romano, mortacci quanti siamo
talmente casino che hanno messo un cazzo di faro
il risultato è che chi fuma riesce meglio a far su
ma se ti sdrai le stelle non le vedi più

Anche se oggi non c’è nave che mi porti lì
dove ho i ricordi più preziosi e magici
per me non cambierai
e non affonderai
sarai sempre l’isola che c’è

I mille amori nati con quell’odore di sale
le notti passate a crescere stando male
Santo Stefano e il suo carcere spettrale a ricordare
la libertà che quest’isola ti sa dare
le troppe lacrime versate dentro questo mare
la sensazione il giorno del ritorno sulla nave
in piazza gioca ancora il bambino che sono stato
sarò sempre più innamorato

Anche se oggi nevica il pensiero vola a te
agli scogli e al mare in cui ho imparato a vivere
per me non cambierai
e non affonderai
sarai sempre l’isola che c’è